
Assumendo l’allineamento dei monumenti secondo le stelle che all’epoca indicavano il nord, l’egittologa ha fissato l’inizio dei lavori alla grande piramide di Cheope tra il 2485 a.C. e il 2475 a.C. La precisione nell’orientazione della sua base è straordinaria, essendo spostata di soli tre minuti d’arco (circa un decimo del diametro della luna) rispetto al «vero» nord. Ma intorno al 2500 a.C. la stella polare non indicava il polo nord celeste, il punto nel cielo in linea con l’asse terrestre.
L’asse infatti non punta verso una direzione fissa ma, ruotando quasi come una trottola, descrive un cerchio sulla volta celeste in circa 26.000. Gli astronomi egiziani, nella ricostruzione della Spence, stabilivano la posizione del nord tramite una coppia di stelle, Kochab nell’Orsa minore e Mizar nell’Orsa maggiore, che nel 2467 a.C. giacevano lungo una linea che passava proprio per il polo.

E proprio intorno al periodo della grande piramide viene raggiunta la massima precisione. Lo scarto di tre minuti tra la posizione della piramide e il nord vero corrisponde a una data ben precisa, e la Spence ha stabilito così il nuovo limite per la tomba di Cheope. L’effetto della precessione spiegherebbe anche perché l’allineamento delle altre piramidi, costruite tra il 2600 a.C. e il 2400 a.C., è meno preciso.

Fonte
Nessun commento:
Posta un commento