Il Cinghiale, ancora presente in Sardegna fortunatamente, tra i Celti era considerato un animale degno di molti onori come il gatto per gli Egizi o la vacca in India. Il cinghiale evocava la forza e il vigore e soprattutto il rapporto con la foresta, luogo sacro per eccellenza.
Abbiamo conferma della sua importanza dal ritrovamento di scheletri o denti di questo animale in tombe dell' età del Ferro; su monete si trova la sua immagine, e l'arte celtica gli ha riservato notevole attenzione.
La presenza del cinghiale tra numerosi ex voto rinvenuti si pone come ulteriore conferma della straordinaria importanza che questa creatura svolgeva nella cultura celtica, spesso posto accanto alle divinità. Infatti il simbolo del cinghiale era di fianco al dio Lug e nella festa di Samain poteva anche essere sacrificato alla divinità, ma tenendo in grande considerazione il suo valore. In un'iscrizione gallo-romana rinvenuta a Langres, Mercurio è chiamato Moccus porco. E il re-cinghiale, twrch trwyth, che si oppose ad Artu', rappresentava la classe sacerdotale in lotta contro la regalità.
Il padre del dio Lug, Cian, aveva il potere di trasformarsi in cinghiale per meglio riuscire a sottrarsi ai pericoli. Forse anche in relazione all' importanza che questo animale rivestiva nella religione celtica, il Cristianesimo lo indicò come una rappresentazione del maligno: creatura del mondo selvaggio, impetuoso, assimilabile alla foga delle passioni, devastatore delle colture. A differenza di altri animali, cui va riconosciuto un simbolismo posto in relazione all'universo guerriero, il cinghiale era connotato con toni che rimandavano al mondo della religione: era spesso accanto ai druidi.
Come i sacerdoti viveva nella foresta di cui era parte integrante: in alcune raffigurazioni il cinghiale è posto accanto ad una grande quercia.
Fonte
La presenza del cinghiale tra numerosi ex voto rinvenuti si pone come ulteriore conferma della straordinaria importanza che questa creatura svolgeva nella cultura celtica, spesso posto accanto alle divinità. Infatti il simbolo del cinghiale era di fianco al dio Lug e nella festa di Samain poteva anche essere sacrificato alla divinità, ma tenendo in grande considerazione il suo valore. In un'iscrizione gallo-romana rinvenuta a Langres, Mercurio è chiamato Moccus porco. E il re-cinghiale, twrch trwyth, che si oppose ad Artu', rappresentava la classe sacerdotale in lotta contro la regalità.
Il padre del dio Lug, Cian, aveva il potere di trasformarsi in cinghiale per meglio riuscire a sottrarsi ai pericoli. Forse anche in relazione all' importanza che questo animale rivestiva nella religione celtica, il Cristianesimo lo indicò come una rappresentazione del maligno: creatura del mondo selvaggio, impetuoso, assimilabile alla foga delle passioni, devastatore delle colture. A differenza di altri animali, cui va riconosciuto un simbolismo posto in relazione all'universo guerriero, il cinghiale era connotato con toni che rimandavano al mondo della religione: era spesso accanto ai druidi.
Come i sacerdoti viveva nella foresta di cui era parte integrante: in alcune raffigurazioni il cinghiale è posto accanto ad una grande quercia.
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