giovedì 16 ottobre 2008

La Pecora Sarda

Vi devono essere dei motivi per cui la pecora Sarda rappresenta circa il 40 % della popolazione ovina italiana e la sua espansione numerica e territoriale è continua. Se alcuni possono ricercarsi in particolari condizioni di ambiente, di costume, di tradizioni, altri, complementari e fondamentali, devono necessariamente risiedere nelle caratteristiche della razza poiché, nei tempi lunghi, le razze non redditizie non sopravvivono.

Le principali fra queste sono la frugalità, la capacità a sfruttar pascoli molto poveri, quindi l'ottimo adattamento a condizioni ambientali difficili - comunque la reazione della pecora sarda ad una alimentazione razionale è molto positiva - accoppiate ad una buona produzione di latte: mediamente intorno a kg 150 nelle pluripare in una lattazione dì 220-240 gg.(punte massime di produzione).

Il peso dei maschi si avvicina ai kg 60, quello delle femmine è intorno ai kg 40, ma la variabilità è rilevante. Il vello, bianco, aperto, con bioccoli appuntiti e lunghi, che lascia scoperti la testa, il ventre, gli arti anteriori e posteriori a partire rispettivamente dalla metà dell'avambraccio e poco al di sopra del garretto, ha un peso intorno ai kg 2-2,5 negli arieti e si aggira sul chilo nelle pecore. Le corna mancano sia nelle femmine che nei maschi i quali, a volte, ne hanno di rudimentali; il tronco presenta scarso sviluppo delle masse muscolari e quindi l'attitudine alla produzione della carne è scadente anche per la bassa fecondità; il ventre è capace e la mammella è di buona conformazione e ben sviluppata.

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